La kombucha (sì, sarebbe più corretto declinare kombucha al maschile, ma è così diffusa ormai la sua declinazione al femminile…) è una bevanda di origini cinesi a base di tè fermementato grazie all’aggiunta di zucchero e lieviti e batteri lattici che vanno a comporre lo skoby.
A seconda del tipo di tè utilizzato e delle erbe che vengono aggiunte si otterranno bevande molto diverse tra loro, ma che alla base saranno frizzanti e con una certa tendenza acida.
Perché si parla tanto oggi di kombucha?
Da tempo, specie da parte dei più giovani, è cresciuto l’interesse verso bevande a bassa gradazione alcolica. Così dopo la birra artigianale e il sidro ecco che la tendenza NoLo ha fatto spazio a prodotti naturalmente praticamente privi d’alcool, come per l’appunto la kombucha, la cui fermentazione produce percentuali d’alcol <1,2°.
In Europa e anche in Italia esistono ormai varie realtà che si dedicano alla produzione di questa bevanda (abbiamo appena finito l’ultima lattina allo zenzero e limone di Legend Komucha, azienda veronese) e questo lo rende un prodotto sempre più facile da trovare, assaggiare, amare, anche per le sue proprietà digestive.
Le caratteristiche della kombucha la rendono un prodotto molto gastronomico: si può accompagnare, in base alla tipologia, a verdure, carni, formaggi…
La kombucha affumicata di Acido Lab ad esempio si abbina bene anche a verdure o carni grigliate.
Acido Lab: la kombucha made in Torino
Da Enostor(i)e al momento troverete, in bottiglia e al calice, le prime due kombucha prodotte da Acido Lab, un progetto nato dalle menti di Seta e Pane Urbano, due realtà torinesi appassionate di fermentazioni e tè.
Kombucha #1 è una bevanda realizzata a partire da tre varietà di tè diverse, di cui una affumicata, che dona a questa bevanda un gusto inconfondibile.
Kombucha #4 è invece a base di the verde Bancha e contiene sedano levistico e melissa: delicata e piacevolissima, interessante per accompagnare l’aperitivo, ma anche come bevanda rinfrescante.
[Il sottotitolo di Acido Lab è “mi sento scoss*”: come restare indifferenti al richiamo a una delle canzoni più famose dei Prozac +, storica band pordenonese?]
Siete curios* di assaggiarle? Vi aspettiamo!
