Da quando Enostor(i)e è aperta sono passate un sacco di persone a chiedere consigli su bottiglie da abbinare ad ogni cosa: piatti di pesce, spezzatino, pizza. È sempre bello parlare di abbinamenti, anche perché è l’occasione per sfatare un po’ di miti: no, non è vero che con il pesce si abbina sempre e per forza il vino bianco e no, non è detto che uno spezzatino vada accompagnato da un rosso corposo. Spesso il miglior abbinamento possibile, nell’incertezza degli ingredienti che potrebbero determinare il piatto, è scegliere qualcosa che piace. (Mal che vada la bottiglia finirà a piatto finito, sempre che sia arrivata all’inizio della portata.)
Esiste una sola regola per gli abbinamenti che è difficile riuscire ad infrangere senza fare danno alla valorizzazione di un piatto e recita più o meno così:
i dolci si abbinano con i vini dolci.
Eppure quante volte al posto dei vini dolci davanti a colomba e panettone si brinda con Prosecco, Franciacorta o addirittura Champagne?
Da quando io (Sara) rispetto questa regola non solo apprezzo molto di più i dessert, ma ho anche scoperto un mondo di vini dolci meravigliosi. Ci sono passiti con una struttura sapida affascinante o un’acidità che bilancia il grado zuccherino, ci sono vini a base di moscato, bianco o giallo che sia, che regalano sorrisi. E cosa c’è di meglio che alzarsi da tavola felici?
In questi giorni da Enostor(i)e, oltre ad un paio di passiti, vi aspettano due vini perfetti da abbinare alla colomba: un Moscato Canelli DOCG e un Fior d’Arancio Colli Euganei DOCG.
Il Moscato Canelli DOCG
“Ma…”
Sì, ci sono. Esistono. Le cantine che producono ottimi Moscato sono tra noi. E i loro vini risultano deliziosi anche anni dopo la vendemmia. Penso al Moscato di Bera Vittorio e figli -avevamo l’annata 2020 a scaffale ed è andata a ruba in questi giorni!- o a quello di Tenuta dei fiori arrivato da poco. Sono vini che riescono a far parlare non soltano l’uva, ma anche la terra e sanno dialogare con il burro, lo zucchero, la farina. E poi nel tempo anche con alcuni formaggi, se si ha la pazienza di conservarli in cantina.
La denominazione Canelli DOCG – una “sottozona” della denominazione dell’Asti DOCG, prevede l’uso di moscato bianco 100%.
Il Fior d’Arancio dei Colli Euganei
Il Fior d’Arancio è un vino che nasce nei Colli Euganei, a base di moscato giallo. Se in tante cantine piemontesi giacciono imbevuti litri di Moscato d’Asti da pochi euro – regali passati da una cesta all’altra da Natale a Pasqua – ai lati opposti della Pianura Padana non è toccata miglior sorte a tante bottiglie di Fior d’Arancio.
Eppure anche qui si producono ormai molti prodotti di qualità che si portano dietro il valore aggiunto dei terreni di origine vulcanica.
Altro che “acqua e zucchero” quindi! Parliamo di vini dove un sorso tira l’altro.
Qui in enoteca trovate il Fior d’Arancio di Monteversa (di cui chi ha già messo piede da queste parti avrà assaggiato il Primaversa) con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Venite ad assaggiarli!
E siccome va bene parlare di vino, ma è ancor meglio poterlo assaggiare… mercoledì 27 marzo dalle ore 16.30 potete passare per un assaggio di moscati e colomba artigianale (uscita direttamente dal laboratorio di Babalab di Casale Monferrato).
Riusciranno i nostri eroi a convincervi che con la colomba pasquale ci sta benissimo un moscato?